Essaouira, la “perla del regno”
La bellezza dei bastioni a strapiombo sul mare… il fascino della Medina con le sue case bianche e le porte blu… la lunga spiaggia bianca colorata dalle vele di Kite e Windsurf… e il porto, lacerato dalle grida dei gabbiani.
Essaouira, piccola-grande città marocchina, leggenda e malìa, Perla dell’Atlantico!
Avventura ed emozione, passione ed incanto. Sono queste le suggestioni alla base del nostro progetto : Essaouira-Marocco-Africa, un’energia eccitante come la pellicola di un film molto cult, vissuta passeggiando tra mito e modernità, riservando alla fantasia la possibilità di un divenire reale, fatto di piccole/grandi cose celate tra le mura di una delle Medine più belle e luminose del Nord-Africa, nelle piccole botteghe artigiane, sui banchi dei souk, nei colori densi del tramonto goduto dai bastioni oppure travolti dalla follia del vento che scrive la sua leggenda tra i capelli e le onde spumeggianti, spesso adirate dell’Oceano, mentre i colori delle vele dei windsurf e dei kite ne disegnano lo skyline.
Essaouira, “la perla del regno”, sembra quasi un miraggio sospeso tra il cielo e il mare in fondo ad una lunga spiaggia di sabbia finissima.
Citta’ cosmopolita e internazionale, gia’ nota in tutto l’impero romano per l’estrazione della porpora, fu conquistata dai musulmani nel X sec. e invasa dai portoghesi nel XVI. La Medina (dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO) ed il quartiere ebraico sono memorie architettoniche della storia di questo luogo.
Furono probabilmente alcuni mercanti cartaginesi a fondare la città, in precedenza piccolo villaggio berbero. Divenuta un importante scalo commerciale, venne riconquistata dai berberi nel III secolo a.C. Poi arrivarono i romani, che nel 42 d.C. la annessero alla provincia della Mauretania tingitana.
In epoca romana, l’importanza della città si legò all’estrazione della porpora (da cui il nome del piccolissimo arcipelago di isole conosciute come Porporine, proprio di fronte alla città ). Nel X secolo Essaouira venne conquistata dai musulmani, per esser poi, nel XV secolo, occupata dai portoghesi quale utile avamposto africano sull’atlantico.
La città (il cui nome originario era Mogador, che in arabo significa ben custodita) venne poi abbandonata nel 1541 e lasciata in mano alle tribù locali. Caduta in declino, il suo destino venne segnato nel 1765 dalla decisione del sultano Muhammad ibn Abdallah di rinnovarne i fasti e la bellezza.
Questi diede ordine all’architetto francese Theodore Cornut di ristrutturare Mogador per farne un luogo di meraviglia per gli ospiti stranieri e, al contempo, una base militare. I lavori durarono tre anni e stravolsero in parte l’impianto urbanistico della vecchia Mogador, con la creazione di un largo viale centrale all’europea.
Fu in questa occasione, con la costruzione delle poderose e suggestive mura che ancora oggi la contraddistinguono, che la città prese il nome di Essaouira (in arabo, Muraglia). Si era nel frattempo inserita nella città una piccola comunità ebraica, che iniziò da subito a gestire le intermediazioni politiche e commerciali tra il sultano e le potenze straniere.
Nel 1912, sotto il protettorato francese, Essaouira tornò a chiamarsi Mogador, mentre la sua importanza strategica venne meno. La città smise il ruolo di unico porto del Marocco aperto al commercio con l’estero, in favore di Agadir, Casablanca e Tangeri.
Nel 1956, ottenuta l’indipendenza dalla Francia, riprese il nome di Essaouira.
Oggi Essaouira è diventata una affascinante meta di viaggio pur mantenendo uno stile sobrio, non asservito agli interessi dei tour operators. Peraltro, oltre alla bellezza che sa esprimere, questo antico villaggio marocchino gode di un clima raro per la sua gentilezza: seppur ventoso in taluni periodi ( e per questo meta leggendaria e privilegiata di appassionati sportivi del windsurf e kitesurf ), permette di godere del mare anche d’inverno e di non soffrire le estati afose. E la leggera brezza che la sera l’attraversa, rende piacevole al viaggiatore l’escursione delle vie interne della Medina, su cui si affacciano le case e le botteghe degli artigiani, tutte verniciate di bianco e contraddistinte dalle tipiche porte di legno blu.
Con la pianta a croce, come Saint Malò, questa enorme fortezza fu costruita a livello del mare. Scintillante di biancore, si presenta, come un complesso urbano scenografico, con piazze e mercati che costituiscono altrettanti luoghi di incontro e di spettacolo.
Protetta dai suoi possenti bastioni, vive principalmente di artigianato e di turismo. Attivita’ fiorente e’ la pesca: ogni mattina al porto si vendono all’asta pesci e crostacei di ogni genere. Dall’ antica torre portoghese (Skala du port), che domina l’entrata del porto, si puo’ godere una splendida vista sulla skyline . La Vecchia Medina puo’ essere suddivisa in tre parti: Medina, Mellah e Kasbah; tutte e tre sono circondate e protette da alte mura all’interno delle quali si trovano i diversi e variopinti Souk.
Essaouira, citta ‘ affascinante, dall’ aria un po’ retro’, ha da sempre attirato artisti di ogni genere e nazionalita’, facendone negli anni sessanta e settanta meta prediletta di certa controcultura hippie.
Orson Welles vi girò nel 1952 mitiche scene del suo Otello, Jimi Hendrix, i Rolling Stones e altre vedette della Pop/Rock Music vi soggiornarono regolarmente negli anni 70. Famosi scrittori e registi contemporanei, ancora oggi, vengono ad Essaouira per assaporare questa atmosfera lievemente nostalgica, romantica, scandita dal rumore delle onde del mare e dalle grida stridule ed ininterotte dei gabbiani che, a centinaia, volteggiano nel cielo.